Giornata mondiale
dell'ascolto (World day of listening)
Sabato pomeriggio, al
Parco Garbatella si è svolta la 3^ edizione della Giornata Mondiale
dell’Ascolto, in cui ci siamo riuniti a piccoli gruppi per discutere, o meglio
per parlare e ascoltare empaticamente gli altri, su un tema scottante, che è
stato scelto come filo conduttore di questa 3^ giornata, la questione dei
migranti.
Due parole sulla storia
dell’iniziativa
L'idea di una giornata
mondiale dell'ascolto nasce a luglio 2016 in un workshop del Congresso
internazionale di Focusing (un metodo di crescita personale) partendo dalla
constatazione che nel Regno Unito i Brexiters hanno appena vinto il referendum
per il recesso dall'Europa: come è stato possibile questo risultato? Si ritiene
plausibile che nel voto al referendum UK sia confluito lo scontento di gruppi
di popolazione lasciati in secondo piano dalla vita politica nazionale, ma
influenti nei centri di provincia, sostanzialmente inascoltati e allontanati
dai processi decisionali. La derisione della loro paura di perdere privilegi
sembra essere il fulcro di una reazione radicalizzata, espressasi con il voto.
Da quest’analisi discende la proposta di dedicare annualmente una giornata all'ascolto empatico d’istanze sociali “difficili” che rischiano di radicalizzarsi se non ascoltate. Intorno a una matrice comune (l'ascolto rogersiano come momento decisivo per coniugare cambiamento personale e cambiamento sociale) si organizzano momenti di ascolto diversi, che vanno dall'ascolto su un tema prestabilito all'ascolto su temi liberi.
Per questo motivo, anche
su sollecitazione di Paola Angelucci, Consigliera del Municipio VIII, aderiamo
convintamente all’iniziativa propostaci da Maria Emanuela Meg Galanti e dalle
sue colleghe formatrici di Focusing, e ci organizziamo insieme per il
pomeriggio del 27 ottobre, presso l’area picnic negli Orti urbani.
Siamo convinti, infatti,
che la situazione italiana abbia elementi di contatto con quella inglese e
quella di diversi altri paesi europei, in cui prevalgono la protesta e la
xenofobia. Simili sentimenti hanno prevalso anche nelle recenti elezioni
italiane, in cui coloro che si sentivano lasciati da parte hanno preso una
rivincita con un voto di protesta.
La situazione ci sembra
peggiorata anche dal fatto che non vi è un ascolto empatico, ma solo uno
scambio gridato attraverso i “social”, in cui nessuno scambia realmente niente
con nessuno, si rimane delle stesse idee precedenti e si cerca solo un nemico
contro cui scagliarsi.
L’incontro
Le previsioni del tempo
non eccezionali hanno tenuto in forse l’evento, ma poi coraggiosamente
decidiamo di andare avanti e quindi una trentina di persone circa hanno
partecipato alla Giornata, in cui, dopo alcuni momenti di presentazione e di
presa di contatto, ci siamo suddivisi in piccoli gruppi per discutere il
controverso tema dei migranti.
L’aspetto più
interessante, e che rappresenta la caratteristica di questi incontri, è che
ognuno parlava a turno avendo un altro componente del gruppo che gli faceva da
specchio e che gli garantiva un ascolto empatico, senza giudizi ma
semplicemente riportando quanto aveva capito, al limite chiedendo chiarimenti.
E, in realtà, si è visto che, se si vuole ascoltare veramente, si capisce
perfettamente quello che gli altri dicono, che si condivida o no. E questo è
sicuramente importante.
Un limite della
giornata? Il fatto che i partecipanti erano persone in qualche modo già
autoselezionate, in quanto sia desiderose di fare un’esperienza di questo tipo
di ascolto sia aperte anche al cercare di discutere senza (troppi) preconcetti
dei migranti e delle proprie idee al riguardo.
Tutti, comunque, sono
stati soddisfatti, anche perché potendo esporre in tranquillità le proprie idee
sull’argomento hanno potuto meglio chiarirsi il proprio pensiero.
E quindi, l’esperienza
positiva ha portato a proporre di rinnovare l’esperienza il 10 novembre presso
la Villetta che, originariamente, era stata considerata come sede alternativa
in caso di maltempo.
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