

Mentre i volontari storici organizzavano i primi lavori e distribuivano i rastrelli e i sacchi dell'Ama, alcuni passanti e negozianti ci ringraziavano del lavoro, e qualche cittadino si levava la giacca per unirsi alla combriccola.


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Largo Giovanni Ansaldo ripulito |
Alla Stazione Metro B di Garbatella

Tante, troppe bottiglie, almeno una ventina di sacchi neri grandi, per capirci. Molte nascoste sotto alle siepi, o oltre i vialetti nei dintorni della metropolitana.

Dall'erba alta sono emersi anche un computer, tre palloni, una batteria di pentole, pezzi di motore, migliaia di gratta e vinci, un guanto da forno, un libro d'amore, decine di scatoline da gioielli, cartacce delle goleador, delle patatine, assorbenti, preservativi, cartoni di tavernello, milioni di cicche e pacchetti di sigarette.


Nel primo pomeriggio, ormai stanchi e soddisfatti, ci siamo fermati in mezzo al parco a fare una bella merenda corroborante gentilmente offerta dai negozianti che avevano aderito, e a fare finalmente amicizia con i volontari troppo impegnati tutta la mattina per scambiare due parole.
Alla fine eravamo entusiasti del risultato, dalla landa abbandonata che era, il parco era diventato un accogliente punto verde.


Meno contenti, invece, del comportamento di tanti cittadini: va bene spronare l'azienda municipalizzata a fare di più e meglio, ma se si continua a gettare gli avanzi di tutto ciò che si consuma dove capita non ci sarà spazzino che tenga, il nostro ambiente sarà per sempre sporco ed inquinato.
I cestini ci sono, i cassonetti della differenziata pure. Ci sono stati volontari entusiasti e infaticabili che hanno aiutato a sistemare, li ringraziamo con tutto il cuore.
Ma chiediamo a ognuno di fare almeno il minimo, la propria parte, limitiamo i danni.
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