Da largo Ansaldo a metro Garbatella, abbiamo fatto Puliamo il Mondo

Da largo Ansaldo alle nove sono comiciati i lavori.



Mentre i volontari storici organizzavano i primi lavori e distribuivano i rastrelli e i sacchi dell'Ama, alcuni passanti e negozianti ci ringraziavano del lavoro, e qualche cittadino si levava  la giacca per unirsi alla combriccola.



 foglie secche, mozziconi, una selva di erbacce cresciute negli interstizi del terreno che bloccavano cartacce e spazzatura, persino un picolo fico che si stava facendo largo fra il marciapiede e le auto parcheggiate.

Largo Giovanni Ansaldo ripulito



A piazza Albini i sacchi offerti dall'Ama erano già finiti,
 mentre il fruttivendolo all'angolo veniva a portarci mele fresche per rifocillarci.


 Lì, ci hanno detto alcuni anziani
sulle panchine, erano passati a pulire pochi giorni prima, ma questo non ha impedito di trovare belle montagnole di spazzatura, bottiglie, volantini, e le solite erbacce che bloccavano tutto e restrigevano il passaggio. 







Si pianta un arancio offerto da un cittadino

 Parco Caduti del Mare

 Intanto Roberto, tuta bianca e casco protettivo, dopo aver sfalciato dal primo mattino, si era già avventurato al Parco Caduti del Mare, e lì è andato avanti fino a chiusura lavori, quando la tuta era ormai tutta verde e il parco riportato alla luce. "Occhio che in mezzo all'erba alta c'erano diverse bottiglie, qualcuna rotta, non vi fate male".






 Alla Stazione Metro B di Garbatella



 Alla fine la foto ricordo vicino alla montagna di sacchi non rende nemmeno l'idea: le bottiglie erano già state buttate in buona parte nella raccolta differenziata.


 

 Tante, troppe bottiglie, almeno una ventina di sacchi neri grandi, per capirci. Molte nascoste sotto alle siepi, o oltre i vialetti nei dintorni della metropolitana.
 Sempre sotto alle siepi del parco abbiamo trovato pacchi e pacchi di volantini, forse chi doveva distribuirli davanti alla metro si era stufato e ha pensato bene di mollarli lì.

Dall'erba alta sono emersi anche un computer, tre palloni, una batteria di pentole, pezzi di motore, migliaia di gratta e vinci, un guanto da forno, un libro d'amore, decine di scatoline da gioielli, cartacce delle goleador, delle patatine, assorbenti, preservativi, cartoni di tavernello, milioni di cicche e pacchetti di sigarette.

























Nel primo pomeriggio, ormai stanchi e soddisfatti, ci siamo fermati in mezzo al parco a fare una bella merenda corroborante gentilmente offerta dai negozianti che avevano aderito, e a fare finalmente amicizia con i volontari troppo impegnati tutta la mattina per scambiare due parole.


Alla fine eravamo entusiasti del risultato, dalla landa abbandonata che era, il parco era diventato un accogliente punto verde.




Meno contenti, invece, del comportamento di tanti cittadini: va bene spronare l'azienda municipalizzata a fare di più e meglio, ma se si continua a gettare gli avanzi di tutto ciò che si consuma dove capita non ci sarà spazzino che tenga, il nostro ambiente sarà per sempre sporco ed inquinato.

I cestini ci sono, i cassonetti della differenziata pure. Ci sono stati volontari entusiasti e infaticabili che hanno aiutato a sistemare, li ringraziamo con tutto il cuore.
Ma chiediamo a ognuno di fare almeno il minimo, la propria parte, limitiamo i danni.




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