Una giornata di
pulizie, sole, fiume, risate e grigliata alla scoperta di un luogo
dimenticato
Qualcuno si affaccia
dal ponte Marconi e ci indica incuriosito: la parte di sponda vicina
alla basilica San Paolo vede un via-vai di persone col cappellino
giallo e falce, sacchi della spazzatura, pinze per raccogliere
oggetti, forconi, bandiere di Legambiente.
E' “Lavoriamo di
sponda”, una giornata di pulizie di quest'area verde che si
affaccia sul Tevere, è diventata immediatamente attraverso le parole di Claudio S. presidente dell'Associazione GSS di
protezione civile, (nostra socia nel circolo Garbatella), una scoperta entusiasmante del Tevere e dei suoi tesori e segreti: il nostro fiume vivo e pulsante nonostante l'incuria, l'abbandono e i maltrattamenti.
Una roulotte,
attrezzature di salvataggio, due barche a vela attraccate sotto il
ponte, un tavolo, un cane e un gatto, il tutto immerso fra canneti ed
erbe spontanee. I passanti frettolosi osservarono con attenzione
questo lembo di terra quando fu sommerso dall'acqua, durante la piena
del 2013, così come i campi sportivi e il maneggio poco distante,
mentre decine di senzatetto venivano sgomberati da sotto il ponte.
Oggi invece sulla barca
sventola la bandiera di Legambiente, e la ventina di volontari che
hanno sfidato la caldissima domenica si guardano intorno ammirati,
prima di iniziare a togliere gli arbusti dall'accesso al fiume e
inoltrarsi nel verde a raccogliere bottiglie e sacchetti di plastica,
retaggio dell'ultimo innalzamento del Tevere e di tanta sporcizia che
scende dalle sponde alle acque.
Un luogo inaspettato
anche per chi vive in questa zona: la prospettiva da là sotto è un
angolo di natura bucolica nonostante i palazzoni della zona Marconi
svettino sull'altra riva, nascosto dai canneti, dove si vedono pesci
giuzzare in superficie e i gabbiani cercare l'ombra.
Per questo la giornata
è stata inserita nella manifestazione nazionale
PiccolaGrandeItalia.
“Una campagna il cui obiettivo è tutelare l'ambiente e la qualità
della vita dei cittadini, valorizzando le risorse e il patrimonio
d'arte e tradizioni che essi custodiscono e combattendo la
rarefazione dei servizi e lo spopolamento che colpiscono questi
territori. Affinché non esistano aree deboli, ma comunità messe in
condizione di competere”.
L'iniziativa è stata
raccolta soprattutto nelle migliaia di piccoli comuni italiani. Ma
nella città più grande e turistica ci sono luoghi sconosciuti anche
dagli abitanti stessi, abituati a frequentare il biondo Tevere
dall'alto dei muraglioni del centro città. Qui invece gli argini si
abbassano e il fiume inizia a prendere una fisionomia naturale. Un
luogo da aprire alla frequentazione dei cittadini, perché possano
conoscere più da vicino queste acque, scoprire le bellezze naturali,
i reperti antichi che affiorano, la flora e la fauna, nonostante il
pregiudizio di molti che vi siano solo ratti e nutrie.
Non c'è niente come
l'attenzione e la frequentazione di un luogo per tenerne lontano il
degrado: l'area era già tenuta in ordine e pulita da Gss, ma i
nostri soci e volontari che hanno partecipato hanno scoperto un luogo
dove il venticello fresco e l'acqua rendono sopportabile la calura
estiva, dove si possono trovare fiori di aglio selvatico e uccelli
fra i rami.
Così, dopo una
mattinata sudata e soddisfatta fra rastrelli e sacchi neri, il
meritato riposo conviviale: una griglia, salsicce, bruschette al
pomodoro, pasta e fagioli e torta rustica, tante chiacchiere e risate
e riflessioni sul prossimo campo estivo di volontariato che lavorerà
qui negli ultimi dieci giorni di luglio. Tanto il lavoro da fare per
i dieci volontari da tutta Italia che si impegneranno a far tornare
l'area fra le mete di visita di romani e non.
Una sedia a sdraio, un
gazebo, una stuoia e si torna a vivere questo angolo di natura a due
passi dalla basilica di San Paolo. Anche questo è “Voler bene
all'Italia”.
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