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La Festa dell'albero (Parco Garbatella 26 Novembre 2017)




La festa dell'albero è andata molto bene. Il tempo ci ha assistito, e la collaborazione di soci, ortisti e cittadini ha garantito il successo della festa. La Regione e il Comune hanno concesso il loro patrocinio, riconoscendo l'importanza della nostra iniziativa.
Abbiamo svolto un sacco di attività:
Il mercatino, grazie a tutte le donne che ci hanno aiutato. Ha avuto tanto successo che molti cittadini ci hanno chiesto di rifarlo. Lo abbiamo messo in cantiere per il 17 dicembre, tempo permettendo.

Abbiamo anche avuto la presentazione della Legge Regionale sulla Filiera corta da parte della consigliera Cristiana Avenali e la discussione con le mamme su come fare strutture per l'ombra estiva al Parco.

E poi la Festa dell'Albero vera e propria. Già il 19 novembre, per iniziativa del Comune, erano stati piantati circa 100 alberi. Il 26 novembre abbiamo continuato utilizzando anche gli alberi che ci ha donato la Regione Lazio, presi dal vivaio del Parco degli Aurunci. Abbiamo piantato quello che abbiamo chiamato "il Bosco Intensivo": circa 180 alberi piantati in un'area di un centinaio di metri quadri, verso la Cristoforo Colombo, per costituire un ulteriore schermo verso l’inquinamento della Via Colombo. Troppo vicini? Siamo matti? Forse, ma la nostra scelta si basa su alcuni riferimenti di video e articoli che illustrano questo concetto, nella linea di quanto proposto da Akira Miyawaki, già professore alla Yokohama National University, quasi novantenne, che ha girato il mondo piantando oltre 40 milioni di alberi in 15 paesi diversi.
Guardate qui:

qui si illustra con un video il concetto

Secondo queste esperienze gli alberi cresceranno molto più rapidamente. In sintesi, ci sono molti elementi che sembrano ragionevoli, e cioè la crescita stimolata dalla competizione per la luce, la reciproca protezione (umidità e quindi migliore utilizzazione dell'acqua che ricevono, dal caldo o dal freddo). La richiesta di acqua è infatti più limitata, poiché gli alberi vicini permetteranno più facilmente il mantenimento dell'umidità. Questo è un altro punto positivo, perché abbiamo una cisterna nel Parco che recupera l'acqua dalla fontanella pubblica e quindi l’acqua è comunque limitata. D'altronde, avevamo prevalentemente alberi piccoli e quindi, facendo di necessità virtù, siamo ricorsi al Bosco Intensivo come unica possibile alternativa. Abbiamo piantato, in maniera mixed come indicato nella documentazione di Afforest (scaricabile free), sia arbusti, sia alberi a differente sviluppo come altezza, comunque tutte piante da clima mediterraneo tra cui frassino maggiore, orniello, acero campestre, bagolaro, ontano nero, carpino bianco, ciliegio, tiglio e olmo, roverella, ginestre, ligustri, sanguinelle, viburni. Fra l’altro queste piante hanno anche buone capacità di assorbire le particelle inquinanti dovute al traffico della Via Colombo, per migliorare il "microclima" del Parco.
Ovviamente il tutto va controllato, per capire se effettivamente è una bufala o no. Abbiamo quindi cominciato un monitoraggio continuo dell'evoluzione della piantagione. Tra un anno sapremo dire come va.
La piantagione ha avuto un successo enorme soprattutto tra i bambini: il piantatore più "accanito" è stato un bimbo di 2 anni, Manuel, che se non lo fermavamo verso le 14, dopo aver piantato 5 alberi, avrebbe continuato imperterrito ...

La parte ludico-ricreativa-mangereccia non prevedeva un pranzo formale. Come al solito, abbiamo preparato un sacco di cose. dal vin brulè al cioccolato, dall'aperitivo del cardinale alla bruschetta, a tutto quanto portato dai nostri soci e socie.
Ed era un semplice spuntino ….
In più, avendo anche 10 giovani rifugiati/richiedenti asilo dello SPRAR di Pomezia, abbiamo organizzato per loro e per i soci che volessero, un pranzo più "intimo". Fra l'altro, i giovani, belli robusti, hanno dato una mano notevole a piantare gli alberi.








 Sullo sfondo, c’è chi fa tai-chi …






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