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Le Trasformazioni urbane del Municipio XI
Il giorno 4 febbraio 2010, alle ore 17,30 presso l’INFOBOX di via Tito, il Circolo
Garbatella di Legambiente ha aperto un dibattito pubblico sul tema: Le trasformazioni urbane nel nostro Municipio e dintorni e come individuare e combattere le ricadute negative sulla qualità della vita dei cittadini
con la partecipazione del Presidente di Legambiente Regionale Lorenzo Parlati, dell’architetto Prof. Paolo Berdini, del Presidente del Circolo Garbatella Tommaso D'Alessio e la vice presidente Anna Maria Baiocco.
Folta ed interessata la partecipazione, che ha visto, oltre a molti soci del circolo, anche rappresentanti di Italia Nostra e del Comitato A. Cederna, politici del municipio e semplici cittadini.
Dopo l’introduzione del presidente Tommaso D’Alessio si lascia la parola a Paolo Berdini, il quale esordisce constatando che i problemi urbanistici della città di Roma, in particolare dell’XI Municipio, sono grandissimi: molte sono state le battaglie combattute, ma poche le vittorie. Prosegue con una accorata denuncia del “sacco di Roma”, sommersa da una colata di cemento ad opera di pochi privati costruttori, cui è stato consentito di determinare le scelte urbanistiche della città, conseguendo grandi profitti, senza realizzare in cambio le previste opere di interesse pubblico.
La puntuale disamina delle malefatte della pubblica amministrazione e degli scempi dei costruttori prosegue impietosa con gli esempi che ben conosciamo: piazza dei Navigatori, Fiera di Roma, AMA Montagnola, I 60, viale Giustiniano, Campidoglio due, eccetera. E con le ben note tristi conseguenze di una urbanizzazione selvaggia con conseguente accentuazione del fenomeno del pendolarismo, dell’aumento del traffico e dell’inquinamento.
Roma ormai è una gigantesca città di 50 chilometri di diametro.
Ora, con Alemanno, le cose stanno andando peggio. Decisioni di vertice, partecipazione dei cittadini negata e manca anche l’informazione. Alemanno è favorevole alla privatizzazione dell’acqua, che genera aumento delle tariffe e profitti solo ai privati., e sta via via spegnendo molti presidi sociali. La città è un bene comune e la pubblica amministrazione deve fare il suo dovere fino in fondo. Le associazioni ambientaliste hanno il compito dell’informazione e della denuncia, e i cittadini devono essere consapevoli e attivi nel pretendere ciò che spetta loro.
Prende la parola Anna Maria Baiocco, che richiama come sulle questioni del Piano regolatore, degli Accordi di Programma e della mobilità il Circolo è stato sempre in prima fila. Il cambiamento rapido della società impone un’assunzione di responsabilità su tutti i fronti: Il Circolo ha la possibilità con l’azione concreta sul territorio di creare socialità, solidarietà e confronto fra persone che non hanno altre occasioni di incontro: l’esperienza della lunga lotta per il Parco di Via R.R.Garibaldi ha dimostrato che è possibile creare una nuova socialità. Esorta ad unire le forze, a cambiare le abitudini e i comportamenti dannosi all’ambiente. Sottolinea come le scelte economiche di natura ambientale, energie alternative, agricoltura di prossimità, sono quelle che consentono una maggiore e più distribuita occupazione, al contrario delle politiche dominanti: nucleare, ponte sullo stretto ecc che, oltre ai danni che provocano al pianeta, sono nell’interesse dei grandi potentati economici e finanziari.
La parola passa quindi all’assemblea. Gli interventi sono numerosi e riguardano soprattutto il problema della mobilità, connesso con la realizzazione delle opere urbanistiche che abbiamo già citato, su cui il nostro circolo sta avviando studi e proposte.
Il consigliere dell’XI Municipio Donato Mattei torna sull’argomento delle privatizzazioni, ricordando quella della Protezione Civile e quella della Difesa, che potrebbe consentire la costruzione delle centrali nucleari nei siti militari, e richiamando l’attenzione sul fatto che, alla base della diatriba sulle candidature alla presidenza della Regione Puglia, c’era in realtà la privatizzazione dell’acquedotto pugliese.
Alla domanda di come Legambiente intenda agire di fronte a questi problemi, il presidente Tommaso D’Alessio ricorda come sia essenziale la vigilanza sul territorio, la circolazione di informazioni, gli approfondimenti, lo studio e la costruzione di un coeso tessuto sociale.
Lorenzo Parlati afferma che la forza è nello stare insieme, nell’avere idee comuni e nell’appoggiarsi alle strutture regionali e nazionali per avere più forza. Dobbiamo pretendere alcune cose, agendo in prima persona, piantando gli alberi, facendo la raccolta porta a porta autogestita, creando gli orti, eccetera.
Bisogna far crescere la voglia di avere una città come piace a noi. La crisi ambientale è ormai riconosciuta da tutti e bisogna sfruttare il momento. Il lavoro non manca: lotta contro il progetto della Formula 1 all’EUR, difesa del parco di Tormarancia, lotta contro lo stravolgimento del Piano regolatore con gli accordi di programma, la denuncia di un piano casa che prevede 27.000 alloggi, dei quali soltanto 3.000 sono destinati all’affitto. Bisogna mettere in campo le forze dei cittadini. L’associazionismo è importantissimo.
Conclude l’architetto Berdini, citando altre situazioni scandalose, che dovrebbero suscitare l’indignazione dei cittadini, e sottolineando ancora l’importanza della vigilanza sul territorio e la circolazione delle informazioni.
In sintesi vengono raccolte le proposte espresse nell’Assemblea riguardanti: bloccare il PUP di Via Leonardo da Vinci, incompatibile con la presenza di scuole accanto; denuncia agli uffici competenti della discarica abusiva in Via Galba fatta dalle imprese costruttrici di Via Giustiniano Imperatore, pretendere una viabilità pubblica prima delle edificazioni del complesso dell’I /60, intervenire sul Piano di assetto del Parco di Tormariacia.
L’assemblea si conclude con un piccolo momento conviviale, e con un brindisi beneaugurante.
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