Pagine

Spiagge e fondali puliti a Passoscuro



Giornata Nazionale di Spiagge Pulite
Sabato 28 maggio 2011 
Foce del Rio Tre Denari
Legambiente Garbatella è tornata a Passoscuro, per dare man forte ai comitati ed ai cittadini impegnati a garantire l'uso pubblico e civile delle poche spiagge rimaste ancora libere nel nostro litorale.
Stavolta abbiamo pulito la spiaggia presso la Foce Del Rio Tre Denari, il "Fiumicello Invalicabile", come lo chiamava Fellini che sulle sue rive girò la scena finale de "La Dolce Vita".
  





Tutti
temono
che scelte
contro 
il territorio
e che ucciderà l'economia agricola locale basata sulla produzione biologica. 
I cittadini sono mobilitati contro l'annunciata  mega-discarica a Castel Campanile, contro l'ampliamento 
 dell'Aeroporto di Fiumicino, contro l'appesantimento di infrastrutture e di cemento, contro gli abusi e gli scarichi illegali.
Solo una settimana fa sul Rio dei Tre Denari, nell'area della Riserva naturale del Litorale Romano, proprio nel luogo dove oggi abbiamo pulito la spiaggia questa spiaggia della Dolce Vita pesci morti, puzza di fogna e pesticidi, anguille in fuga verso il mare. Carpe, cefaletti, panzarotti hanno cominciato a contorcersi sulle rive e sulla battigia, per poi morire.


 Per Dolce Spiaggia si è mobilitata tutta le comunità locale Passoscuro,  Palidoro, 
  Maccarese, che cerca di affermare 
il primato della salvaguardia del verde 
e della terra produttiva il vero volano di 
sviluppo di questa zona.


Sostegno pieno da parte del Circolo Legambiente Garbatella che anche in questa occasione non ha mancato di pubblicizzare il diritto dovere dei cittadini di  
                  andare a votare                                       il 12 e 13 giugno 
                per i referendum
                         4 SI'
contro il nucleare, per l'acqua pubblica, contro il legittimo impedimento
Si cerca di riparale la passerella e si portano i rifiuti all'accumulo

Questi sono i sacchi raccolti, ma guardate dietro c'è anche un cestino del supermercato abbandonato ed altre ferraglie

 Dopo tanto lavoro...godiamoci il mare!!







un ottimo pasto con cibi sani
e i giusti contatti con i produttori biologici









MONTALTO DI CASTRO Catena umana per dire NO AL NUCLEARE

22 maggio 2011

Almeno in duemila sulla spiaggia e sul lungomare di Montalto di Castro (Vt) si sono uniti nella grande e colorata catena umana organizzata dal comitato “Vota SI per fermare il nucleare”
in uno dei siti più probabili per l'assurda proposta di ritorno al nucleare in Italia, tutti pronti a votare il loro Sì ai referendum del 12 e 13 giugno.


Montalto di Castro è infatti al centro del nuovo folle programma nucleare del Governo italiano, con un ipotetico progetto di costruire ben due reattori nell'alto Lazio, dove era già in costruzione la quinta centrale nucleare italiana, poi fermata da un'alluvione e definitivamente dal referendum del 1987.






"Il pericolo dell'atomo è condiviso da tantissimi cittadini italiani, oggi più che mai intenzionati ad andare a votare ai referendum per fermare il ritorno del nucleare in Italia. Dopo la bella e colorata catena umana nel luogo simbolo della vittoria antinucleare del 1987, chiediamo alla Presidente Polverini di esprimersi con chiarezza contro il nucleare, abbandonando ogni reticenza anche riguardo la situazione dei depositi temporanei di rifiuti radioattivi delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano nel Lazio, riconvocando il tavolo cosiddetto della trasparenza con la Sogin che è sparito da tempo.” dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio.



"In questi anni a Montalto, come in molti degli altri territori italiani usciti dall'incubo nucleare, il turismo è cresciuto, si è sviluppa una florida agricoltura, si è scelta la strada delle rinnovabili, ed il ritorno all'atomo porterebbe un assurdo duro colpo all'economia e alle popolazioni - afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -.

 
"Sto nucleare non s'ha da fare -afferma Pieranna Falasca, coordinatrice di Legambiente Viterbo-. La mobilitazione in tutto il viterbese è generalizzata, non solo cittadini e comitati, ma anche tante istituzioni e partiti di tutte le parti, si sono espressi con determinazione contro il ritorno nucleare. Il successo della due giorni per fermare il nucleare a Montalto, organizzata con un vasto comitato di associazioni, è la migliore risposta a chi vuole rilanciare l'atomo.



Un flash mob con tute bianche e maschere antigas è scattato al suono delle sirene antinucleari, con barche in mare che si sono avvicinate alla costa con striscioni e bandiere, mentre un enorme volantinaggio riempiva tutta la spiaggia. Attivisti, cittadini, istituzioni tutti insieme lungo la spiaggia, per affermare l'insostenibilità del nucleare.
 

Borgo Sabotino VOTA SI' PER FERMARE IL NUCLEARE - VOTA 2 SI' PER L'ACQUA BENE COMUNE - REFERENDUM 12 -13 GIUGNO 2011




Roma, 17 aprile 2011 
Duemila persone circondano la ex centrale nucleare di Latina: grande catena umana per fermare il nucleare.
Successo per la prima mobilitazione per i SÌ ai referendum del 12 e 13 giugno
Duemila persone circondano la ex centrale nucleare di Latina: il popolo che vuole fermare il nucleare nel Lazio e in Italia si è ritrovato questa mattina per una grande catena umana intorno alla centrale in dismissione di Borgo Sabotino, per tornare ad affermare l'insostenibilità del nucleare e rilanciare le energie pulite.
L'iniziativa, indetta dalle organizzazioni del Comitato Pontino per i SÌ e dal Comitato Laziale 

“VOTA SÌ per fermare il nucleare” -dei quali Legambiente è tra i promotori e gli animatori- ha visto una bella e colorata partecipazione di persone provenienti da tutto il Lazio.
 
La grande partecipazione alla catena umana dimostra che il nucleare si può battere, i cittadini hanno capito bene quanto è pericolosa l'energia atomica, la tragedia giapponese l'ha dimostrato ancora una volta
-ha commentato Lorenzo Parlati,
presidente di Legambiente Lazio-.
Siamo pronti a vincere il referendum del 12 e 13 giugno, con tantissimi sì per fermare il nucleare, l'unica vera risposta contro l'atomo altro che inutili moratorie. 



Dopo questa prima iniziativa che ha rilanciato la mobilitazione dei cittadini, nelle prossime settimane si moltiplicheranno i tavoli informativi e le occasioni di discussione, fino alla nuova manifestazione del 22 maggio a Montalto di Castro”.

Il dramma che si sta vivendo in Giappone riapre il serio problema dei materiali radioattivi ancora presenti nelle ex centrali del nostro paese, che per secoli rimarranno pericolosi.
  Proprio a Borgo Sabotino sono terminate le opere murarie del deposito temporaneo di rifiuti radioattivi che accoglierà i manufatti dei rifiuti condizionati presenti nell’impianto e quelli derivanti dalle future attività di decommissioning della centrale ed è anche in costruzione l’edificio dove saranno trattati e cementati i fanghi e gli splitters prodotti durante l’esercizio della centrale.

Mentre ci preoccupano le ricadute della nube radioattiva giapponese, è necessario chiarire immediatamente la situazione dei depositi temporanei di rifiuti radioattivi delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano nel Lazio, la Regione deve riconvocare il tavolo cosiddetto della trasparenza con la Sogin che è sparito da tempo -ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. La catena umana di Latina e le iniziative per ricordare i 25 anni trascorsi dal disastro di Chernobyl sono fondamentali per mobilitare i cittadini e coinvolgerli per votare Sì ai referendum, al Governo questa è la risposta che serve”.
 
Legambiente ricorda che sono ben 1.425 le tonnellate di combustibile scaricato dal reattore della centrale di Borgo Sabotino a Latina, ora in Inghilterra per il ritrattamento, ai quali si aggiungono altri 950 metri cubi di rifiuti radioattivi che sarebbero stoccati ancora sul posto. Per la centrale di Garigliano, invece, sono 322 gli elementi di combustibile anch’essi inviati all’estero cui si aggiungono altri 90 metri cubi di materiale radioattivo condizionato con cementazione e 1.150 metri cubi di materiale a bassa attività.
Il successo della due giorni per fermare il nucleare a Latina, organizzata con un vasto comitato di associazioni, è la migliore risposta a chi vuole rilanciare l'atomo -ha dichiarato Alessandro Loreti, presidente di Legambiente Latina-. Nelle prossime settimane ci impegneremo per chiedere risposte sul presente e sul futuro del sito nucleare di Borgo Sabotino, i cittadini vogliono conoscere le informazioni che vengono tenute troppo pericolosamente nascoste”.